Sport e Benessere
Le tecniche di Shiatsu in acqua in SPA e Centri Benessere
Il Watsu favorisce il benessere psicofisico tramite la pressione manuale sui punti dell’agopuntura.
YOUSPAMAGAZINE - 21/07/2015

Il Watsu è nato negli anni ’80 in California per opera di Harold Dull, che iniziò ad applicare tecniche dello Shiatsu su pazienti immersi in piscine di acqua termale (35° circa). Il nome deriva dalla contrazione delle parole “water” (acqua) e Shiatsu.

E’ un trattamento di benessere sempre più diffuso e praticato a livello mondiale nei centri benessere e nei centri termali, con conseguente aumento delle scuole per la formazione di operatori certificati. Durante il trattamento con tecnica Watsu, il paziente galleggia supino in acqua a temperatura corporea, sostenuto dalle braccia dell’operatore. L’altezza dell’acqua non supera i 110 – 120 cm per cui ci si muove in assoluta sicurezza. Un braccio dell’operatore sostiene la testa del paziente, mentre l’altro braccio sostiene il bacino. L’operatore pratica stiramenti, torsioni e digitopressioni finalizzate al riequilibrio della struttura corporea e della colonna vertebrale. Le orecchie sono immerse sotto il livello dell’acqua, ma il volto è sempre fuori, quindi non sono previste immersioni o apnee.

Questa specie di danza in acqua non è solo l’applicazione di una tecnica di manipolazione o massaggio. Watsu è anche un’esperienza che permette di raggiungere un profondo stato di rilassamento con grande beneficio per corpo, mente e spirito. Il morbido tocco dell’acqua risveglia qualsiasi parte del corpo portando al cervello le stimolazioni che tutto il fisico riceve, espandendo sensibilità e consapevolezza. E’ adatto a tutte le età: donne in gravidanza, bambini, anziani anche con ridotte capacità motorie. Poiché non è necessario saper nuotare, a patto che non vi siano particolari traumi che generano paura, grazie allo Watsu è possibile acquisire fiducia e scoprire il piacere di immergersi in acqua. Attualmente il Watsu è in attesa del riconoscimento ufficiale della Comunità Europea per certificare gli operatori come somaterapisti o consuelor.

Abbiamo parlato di Watsu con Stefania Malcuori che da oltre vent’anni pratica Shiatsu e trattamenti in acqua presso i centri benessere, centri termali e talassoterapici in Toscana. “L’acqua calda riporta all’ambiente uterino, alla quiete prenatale per cui il corpo si rilassa di più, rilascia tensioni ed è come un ritorno al grembo materno. – spiega Stefania – L’assenza di peso e il relax fanno si che la persona limiti l’eccesso di controllo sulla postura e non crei tensioni nel corpo, per cui il fisico è più rilassato e risponde meglio alle sollecitazioni. Le manovre sono un po’ diverse dallo Shiatsu proprio perché in acqua le forze agiscono diversamente. L’operatore Watsu è facilitato: le pressioni sfruttano il peso della persona, la resistenza dell’acqua e la forza viene impressa dal basso verso l’alto. E’ in generale un approccio più dolce rispetto allo Shiatsu, con più coccole e può essere anche un momento intimo, come nel caso delle sedute Watsu per donne in gravidanza assistite dal partner. I principi guida però non cambiano: si agisce sempre e comunque sui meridiani e i punti dell’agopuntura, per il riequilibrio della struttura corporea e della colonna vertebrale”.

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